lunedì 10 febbraio 2014

LE RECENSIONI DEL POLPETTONE: LOTR WAR IN THE NORTH



Lord of the Rings War in the North è un videogames dal grande potenziale, trasformato però da una ridicola scrittura e dalle dinamiche generali in un prodotto mediocre.
Passiamo subito al punto focale, vera e primissima domanda da farsi quando si parla di videogames: è divertente? SICAZZO. Come non può essere divertente infilare un’ascia da trenta chili nella faccia di un goblin? Ad aumentare il fattore divertimento subentra la modalità cooperativa: ho passato ore con Lucio e Kalinowsky, due miei coinquilini qui a Londra, a farmi strada a suon di arti recisi.
Arti recisi, direte voi? Arti recisi, rispondo io. Il combattimento nel gioco è ben costruito e, se coordinate bene, alcune combo si concludono con una parte del corpo avversaria che si separa dal resto, in una teatrale slow motion.
Anche il reparto grafico, considerato il livello del gioco, non è male. Alcune rese grafiche degli ambienti mi hanno convinto, altre meno, ma comunque vige su tutto un generale senso di verosimiglianza a quel grande, complesso universo visivo che la trilogia di Jackson ci ha imposto.
Ciò non toglie che il gioco ha lacune mostruose. MOSTRUOSE. Prima di tutto la storia e i dialoghi. Scrivevamo dialoghi migliori io e Francesco, moltissimi anni fa, quando in prima media volevamo girare Jurassic Park 3. E, se ci fossimo riusciti, avremmo ottenuto un risultato sicuramente migliore da quello che poi Jurassic Park 3 è stato davvero.
Insomma, i noiosissimi pistolotti che i tre piatti protagonisti della vicenda ci rifilano ad ogni cambio di livello sono scenario di violente aggressioni al tasto per skippare. Violentissime.
Inoltre, quando si gioca in cooperativa, i luoghi dove si possono trovare oggetti e armi (parlo di scrigni e cumuli di macerie) permettono ad ENTRAMBI i giocatori di raccogliere grossomodo lo stesso equivalente di oggetti. Che cazzo di senso ha in un RPG? Perché? Rende infatti ridicola l’opzione per lo scambio tra personaggi. A che pro, visto che se io trovo uno scrigno con dentro sei frecce, Kalinowsky ne trova esattamente la stessa quantità? Qual'è il motivo principale che ha fatto dire agli sviluppatori "Oh ragazzi fermi un attimo questa opzione DOBBIAMO inserirla."?



Rimane comunque un gioco godibile. Molto godibile. Dalla strage spensierata di goblin agli scontri più impegnativi (e parlo di quegli Uruk Hai giganteschi armati di martello che menano come fabbri), si fa davvero fatica, soprattutto se accompagnati da un prode compagno di joypad, ad abbandonare la console.

E non è una cosa da poco considerando che, prima di ogni cosa, il videogioco è intrattenimento.

Guardandomi indietro, e parlo di tutte le precedenti Recensioni del Polpettone, mi sono accorto che mai ho dato ai lettori un voto definitivo, un metro di giudizio per fare capire quanto mi sia piaciuto (o non piaciuto) l’oggetto in questione.
Quindi? Quindi fanculo la noiosa e ormai decadente scala da uno a dieci. Al diavolo le stelle, una stupida scala da uno a cinque fatta per gli omuncoli con poche sfumature.
Mi aggrapperò quindi ad una nuova, inedita scala: La Scala Giorgina.
Questa scala da me inventata (e dal sapore illuminista) si basa sui voti che la mia maestra delle elementari, la Maestra Giorgina per l’appunto, usava dare.
E quindi? Vai col voto!




1 commento:

  1. Dillo, piccolo bastardo, che la cosa degli scrigni non ti va giù perchè così non puoi fottermi tutte le cose mentre io ti paro il culo

    RispondiElimina