Empire Earth è sempre stato il mio strategico del cuore. Mi ricordo che quando lo misero sul mercato a me sembrava cazzo di fantascienza. Un gioco in cui ti evolvevi dalla preistoria al futuro. Grafica all'avanguardia. Strategia in tempo reale.
IL PARADISO
Ricordo che eravamo insieme a parenti a MediaWorld e io, viscidamente, lo chiesi in regalo a mia zia Germana. Lei, che ha sempre amato me e mia sorella, non esitò ad aprire il portafoglio per suo nipote.
Così tornai a casa annusando il cellophane della confezione e osservando in maniera ossessiva le illustrazioni sulla stessa.
Ci giocai in maniera compulsiva, causando crisi di pianto alla mia povera mamma e impedendo a mia sorella di avvicinarsi al pc.
L'aria era pregna dei clic del mio mouse e dalle urla dovute alla mia eccitazione.
I miei eserciti crescevano potenti e le mie città organizzate con follia geometrica.
Ero un bambino felice.
Una volta stavo giocando, e mi ero evoluto fino al periodo della Seconda Guerra Mondiale. La mia città era ricca e sicura grazie alle numerose truppe e torrette che ne proteggevano i confini. Quand'ecco rumore di motori. Grossi motori. Io mi aspetto carri armati spuntare da ogni dove, e invece ecco apparire fra le nubi un grosso aereo.
Allora non avevo la conoscenza degli aerei che ho ora, e quindi non riconobbi quel bestione quadrimotore: era un B29.
Il B29 Superfortress è stato un bombardiere estremamente sofisticato per i suoi tempi. Cabina pressurizzata, sistema anti incendio elettronico e torrette Browning M2/ANs radiocomandate da 12.70 mm.
Ma a renderlo famoso sono state le famose operazioni dell'Enola Gay su Hiroshima il 6 Agosto del 1945 e del Bockscar su Nagasaki il 9 Agosto dello stesso anno.
Un ordigno atomico a capoccia. Una potenza esplosiva che al confronto il C4 sono quelle cipollette che le butti per terra e fanno il botto.
Io all'epoca ignoravo tutto questo. Quello che il Mattia bambino vedeva era solo un goffo aereo molto lento che, prima o poi sarebbe stato abbattuto dalle mie torrette.
Sorrisi e mi misi a braccia conserte davanti al monitor del computer, pronto a vederlo cadere e a ridere forte, facendomi beffe dei miei nemici virtuali. Mi preoccupai pian piano, notando come il grande e goffo aereo fosse estremamente resistente ai colpi.
Raggiunse il centro cittadino che ancora stava a metà vita.
Quando vidi l'ordigno lentamente scendere verso le case con un sibilo sinistro, dissi solo " no ", con un filo di voce.
Poi, come tutti potete immaginare:
Nessun commento:
Posta un commento