La trama è semplice: 5 ragazzi provano a percorrere un epico tragitto che tocca 12 pub, in cui farsi una pinta a pub, ma non ci riescono. Molti anni dopo uno dei ragazzi, Gary “The King” King, riesce a contattare i quattro amici e a guidare alla volta di Newton Heaven con l’intento di ripetere l'esperienza di “Pub Crawling” e tornare vittoriosi. Inutile dire che l'esperienza si trasformerà in qualcosa di ben più grande e pericoloso.
Ok. Personalmente io sono molto rancoroso nei confronti delle persone a cui Madre Natura ha donato un talento maggiore dei miei. Quindi la lista, come potete intendere, è smisurata.
Edgar Wright, manco quarantenne, regista affermato, è uno di questi.
Non ha sbagliato un cazzo di film. NON UNO, CRISTO!
Da Shawn of the Dead, deliziosa (ma ancora un po' acerba) commedia a tema zombie fino a quel grande, immenso capolavoro che è Hot Fuzz. Un film che NON PUÒ non piacere. È un ottima commedia. Ottimo film d'azione. Ottimo thriller. Ottimo tutto, cazzo.
È questo il grande, prodigioso talento di Wright: saper dirigere e scrivere film che, spinti da un ritmo impeccabile, non sono solo quei film in cui, accompagnato da ottimi amici e ottima birra, salti d'un tratto sul divano urlando CAZZOSI!
Che magari quella scena, quel calcio, quel pugno, quel proiettile era esattamente dove doveva essere. A quel punto preciso e difficilissimo da trovare che permette al tuo cervello di ricevere una botta di adrenalina vera.
Di felicità.
I film di Wright sono gran film in generale. Ottimo cast. Montaggio da urlo. Ottimo reparto sonoro e musicale.
Vogliamo parlare di Scott Pilgrim vs The World? Della scena della polizia vegana? Ecco, non parliamone.
E su tutto (almeno nella "trilogia del cornetto", comprendente di L'alba dei Morti Dementi, Hot Fuzz e The World's End) spicca la coppia feticcio del regista, quel duo Pegg / Frost che funziona come funzionavano Stanlio e Ollio. Irresistibili, ottimi attori dall’attitudine teatrale. Capaci di trasportare, di emozionare. Di portare spessissimo lo spettatore al CAZZOSI, per intenderci.
Nel cast anche Martin “Bilbo” Freeman (buona performance senza picchi d'eccezione), Paddy “ErounodeiduedetectivesuHotFuzz” Considine (davvero eccezionale, lo avevo apprezzato su Hot Fuzz e ora ne voglio ancora) e il fenomenale Eddie “erol’ispettoreLestradesuSherlockHolmes” Marsan, capace di darci una performance autentica, umana, godibilissima.
I film del buon Edgar, in conclusione, vanno giù lisci, forti di un montaggio sempre eccezionale e serrato. Giù lisci come il vodka e arancia per intenderci, che non fai in tempo ad accorgerti che te ne sei bevuta una brocca intera che sei già completamente ubriaco.
E appare sconcertante come il regista inglese non abbia mai avuto una caduta. Mai.
Quindi vaffanculo Wright.
Di cuore.
Ma non smettere.
(A margine, The World's End esiste davvero. A Camden, almeno)
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