giovedì 20 febbraio 2014

PIERO DA POLLO'S # 7: I NERI TAMBURI DI MORGOTH




Benvenuti. Benvenuti alla rubrica valutata diversi miliardi di dollari da un amico di mio zio che fa il commercialista. Lo stesso commercialista mi ha consigliato di continuare a scriverla in prima persona, che si valuta meglio, così dice lui. E io gli do retta, che sennò sia lui che zio ci rimangono male.


Erano gli inizi della mia radiosa carriera da Pollo's, e io me ne stavo, come tutti i nuovi arrivati, cucinando polli nei forni industriali della cucina, prima di passarli ai griller che si sarebbero occupati di cuocerli al barbecue.

Insomma, mentre mi giro per avviare l’immensa lavastoviglie in dotazione al ristorante, nel lucido corpo d’acciaio della stessa vedo un riflesso giallognolo, che non avevo mai visto.
Mi giro e noto con orrore che, all’interno di uno dei due forni, c’è del fuoco.


Fuoco sfrigolante e oscuro, come nelle miniere di Moria.

“Pollo’s ha scavato troppo a fondo e con troppa avidità. Sai cos'hanno risvegliato nell'oscurità di Khazad-dûm? Ombra e fiamme.”, mi dice una vecchio di passaggio doppiato da Omero Antonutti.



Io spalanco il forno e una nube nera avvolge l’aria. Le fiamme non si spengono. Mi guardo intorno in cerca di aiuto, magari di un qualcuno che mi dica che la cosa succede, che è normale, che il forno andava pulito meglio.


Tamburi. Tamburi nell'oscurità.


Un manager in lontananza si accorge della scena in cucina e diventa di un bel bianco perlaceo, lasciando cadere dei piatti per lo shock.

Capisco che no, non è normale.

Nel panico faccio quello che IN NOME DI DIO NON FATE MAI SE VI CAPITA UNA SITUAZIONE SIMILE: afferro la pompa dell’acqua ad alta pressione e dirigo il potente getto sulle fiamme.

Quello che accade è più o meno questo:



Mi ritrovo improvvisamente avvolto da una vampata di fiamme e vapore della temperatura media di un paio di centinaia di gradi. Sento le sopracciglia iniziare a puzzare di piume bruciate e ho paura. Tanta paura.
Mi getto a terra e il Maestro mi appare in visione, anche lui sdraiato pancia a terra.
“PIERO SEI UN IMBECILLE!” mi urla, e io non faccio in tempo a stupirmi del suo linguaggio scurrile che lui svanisce in una nuvola di delusione.
“MAESTROMIPERDONI!” Urlo io, mentre attorno a me è l’inferno.
Il manager entra dentro la cucina urlando “No! Piero, no! Esci di lì!”
Fortunatamente il demone di fiamme rientra all’interno del forno autonomamente senza l’intervento degli estintori, lasciando me, il manager e lo staff in una nube nera di fumo e incredulità.
Nessuno parlò mai più dell’accaduto ma, nelle notti più cupe, leggende mormorano che dai forni di Pollo’s ancora arrivi il cupo rimbombo dei neri tamburi di Morgoth.

Nessun commento:

Posta un commento