giovedì 28 gennaio 2010

UNA RISPOSTA AD UN COMMENTO SU YOUTUBE

Mio caro baloos11222
Devo confessarti che mi stavo preoccupando.
Possibile mai che ancora nessuno avesse commentato negativamente i nostri corti su YouTube?
Siamo davvero così bravi e simpatici?
Grazie per la tua critica, in quanto unico vero modo per crescere e progredire.

1) La totalità dei nostri corti sono prodotti in primis per NOI, poi per gli altri. Sinteticamente il concetto si può riassumere in: "Il corto lo facciamo per noi, se gli altri non ne capiscono l'umorismo 'sti cazzi".

2) Il corto l'ho realizzato un pomeriggio che non avevo nulla da fare, pensando a quello che un mio amico mi aveva raccontato riguardo alla visione di quel film alla scuola di cinema a Terni.
Quindi, a livello ideale, il cortometraggio doveva avere un solo fruitore: il mio amico. Per lui il corto è stato pensato, creato e caricato sul web.

3) Sono perfettamente conscio di quanto Dziga Vertov sia stato importante per il cinema e di quanto L'uomo con la macchina da presa sia stato un film assolutamente rivoluzionario (soprattutto nel 1929).

4) Se dai dell'ignorante al prossimo, evita poi di scrivere ciò che dici come se stessi scrivendo un sms ad un bimbominchia. Andrebbe in contrasto con l'aura da intellettuale che ti vuoi creare.

5) Anche se so di averti deluso, spero che tu possa trovare un video, tra i numerosi che YouTube offre, in grado di stuzzicare il tuo mostruoso ego, e il tuo sconfinato sapere.

6)Pur sapendo che il mio corto non ti è piaciuto, dormirò comunque stanotte.

2 commenti:

  1. Molte volte è inevitabile ritrovarsi a fare i conti con l'essere speciale.

    Esattamente come Mattia, io sono un essere speciale.

    Non me ne vorrà, quindi, il curatore di questo blog, se mi permetto di scrivere ciò che odio sull'unico blog che, non solo lo vede come tema fondante, ma lo incorona come pilastro essenziale nell'orrida finestra che è il mondo d'oggi.

    Parlerò di una cosa che odio: la tipica persona dall'umorismo medio che diventa il personaggio spiritoso in un gruppo di amebe. Stò parlando di quella persona che compare in tutte le cerchie di non amici. Per non amici intendo gli individui che sono costretti a frequentarsi per motivi che vanno oltre la loro volontà (corso di studi, posto di lavoro, parentele, reality shows ecc.).

    Per ogni gruppo nato per le ragioni di cui sopra, tra parentesi, c'è sempre quel lurido fanfarone che si accaparra il ruolo di simpatico bontempone.

    "Che matto che è!" esclamano i poveri derelitti che circondano il roito mentre si lancia in un'imitazione del prof. di chirurgia che sta al docente come Charles Manson sta a Michelangelo delle tartarughe ninja. Chi scrive sa di cosa parla, è una situazione comune quando si ha una fidanzata che studia medicina o si lavora in un call center. I maldestri rottinculo si sganasciano dalle risate mentre il coso rosa fa una faccetta...

    RispondiElimina
  2. ...come per dire "l'ho fatta grossa".

    Ecco, questi personaggi io li odio.

    Mi capita di dover stare a cena con i non amici almeno una volta l'anno, persone che si odiano e si insultano vicendevolmente non appena si voltano le spalle per poi rigirarsi con grandi sorrisi e promesse di amore eterno.

    Quello che vorrei fare durante una di queste cene è aspettare l'ennesimo bacino sulla guancia dato da uno dei mostri ad un altro, in segno di profondo affetto, prendere il mio calice ricolmo di birra e, dopo la magnifica battuta circostanziale del matto di turno, esclamare:

    "Mi fate schifo, tu, tu... anche tu. I vostri patetici scambi di affettuosità, regali natalizi, cene di gruppo e quant'altro hanno infine colmato i miei coglioni che ora rotolano liberi lontano da qui. Sappiate che la vostra compagnia è sintomo di grande dolore per me e che quando siedo al tavolo con voi, l'unico pensiero a sollevarmi è che i bicchieri sono di vetro e che, quindi, potrebbero scoppiarvi in volto, deturpando per sempre i vostri falsi sorrisi.
    Vivo queste esperienze nella speranza che il cane impazzisca e vi azzanni al collo, vorrei incularvi solo per il gusto di farvi soffrire, anzi, appoggerei la vostra testa sullo stipite del letto, affinchè il mio entrare ed uscire dal vostro ano comporti la continua collisione delle vostre teste con il duro legno. Vorrei prendere Giovanni, il fratello di Francesco Bufali, ed infilarvelo nel culo... vivo e con sette iniezioni di fendimetrazina in corpo e poi... e poi... esporre i vostri corpi sulla facciata della mia magione, a monito per coloro, vermi come voi, che avessero intenzione di fare battute di circostanza in mia presenza".

    Io sono Edoardo Rohl, e odio facile umorismo ed incoerenza.

    Grazie dello spazio Mat.

    RispondiElimina