mercoledì 22 ottobre 2014

GAME OVER # 15: PUZZA DI DAINO



L'arrivo di Destiny nella mia vita mi ha scaraventato nell'abisso oscuro del multiplayer, un girone maledetto che ci mette a confronto con giocatori  reali in giro per il mondo. Girone dal quale mi ero miracolosamente tenuto lontano fino alla veneranda età di ventisei anni. Probabilmente i tempi non erano maturi.

Fatto sta che sto giocando online. Per chiunque di voi mi voglia accompagnare per le lande lunari basta che cerchiate "MattiaAmmirati”. Ci si vede nell'Orbita.

E magari potete darmi una mano nel Crucible, la modalità competitiva di Destiny meglio conosciuta come il Tempio delle Bestiemme.
In questa arena virtuale si scontrano quelli come me, poveri cristi che giocheranno a Destiny si e no tre volte a settimana, contro dei mostri senza vita sociale che mangiano e cacano negli intervalli tra una partita e l'altra.
Queste figure mitologiche sono fieri burattinai di personaggi con livelli spaventosi e armi leggendarie, capaci di spedire un Mattia qualsiasi a spalare carbone all'inferno.

Per non ferire la sensibilità dei praticanti la fede cristiana ho deciso che sostituirò le oscene blasfemie da me urlate durante le sessioni di gioco descritte più avanti con frasi tipiche del personaggio Tex Willer, ranger della Bonelli noto per le sue imprecazioni pacate e poco aggressive.



Corna di Satanasso!

Insomma mi metto a giocare a quella modalità del Crucible che vede te e altri cinque poveri stronzi combattere per il controllo di tre zone contro altri sei nemici reali.
Inizio e subito mi rendo conto di una cosa: sto giocando contro dei mostri di tecnica e strategia. Gente che può farti a pezzi con un coltello. Gente che ti spara in mezzo agli occhi con un fucile di precisione mentre sta saltando da un tetto.
Un cazzo di incubo. Come giocare contro sei Franz cattivissimi.
“Maledettissimo serpente!”, urlo al peggiore del gruppo, un figlio di puttana di livello 28 che si è accanito contro di me. Costui, che chiameremo “chickenwing”, ce l'ha con me. Con me solo.
'Sto pezzo di sterco se ne sbatte del controllo delle zone.

Mi viene a cercare.




E io, inevitabilmente, inizio a sentire su di me il disagio esistenziale del daino che sa di essere cacciato.
Quello che segue è una sequela di “Peste!” e “Figlio di mille diavoli!” e ancora “Tizzone d'inferno!”.
La bile inizia ad uscirmi dalle orecchie mente cerco inutilmente di capire perché costui ce l'abbia con me. Una vecchia conoscenza nascosta dietro ad un nickname? Un conto aperto del passato? Un sadico dottore nazista che ha scoperto i videogame? Il Franz sotto mentite spoglie?
Mille domande vorticano nella mia mente mentre il maledetto mi spara in culo.
Esso è un titano completamente corazzato, capace di abbattermi con un pugno o una spallata. Io corro, corro di più, lancio granate, piango, associo il nome di Dio ad animali domestici, ma nulla mi fa sfuggire dal terribile, folle, insensato accanimento di chickenwing.

È stato un pomeriggio impegnativo. Termino la sessione di gioco un'ora e trentacinque minuti più tardi. Mal di testa fortissimo. Fegato fuoriuscito dall'ombelico. Alopecia da stress nervoso.

Mi sedo con un pugno di Aulin mentre, nel cervello, ho ancora stampato il beffardo, inquietante rituale di chickenwing: ad ogni uccisione, il pervertito, ballava sopra il sangue appena versato.

(Non chiedetemi perché i programmatori della Bungie abbiano pensato che dare l'opportunità di ballare ai giocatori fosse un'idea sensata).

Lo vedo ancora. Sento la sua risata.

E ancora, segretamente, puzzo di daino.

Nessun commento:

Posta un commento