martedì 20 maggio 2014

SPAVENTI IMPORTANTI # 8: UN BISONTE A COLLIANO



Come già ripetuto più volte in questo Blog meraviglioso, Colliano è un paese senza Dio e senza fede, dove la cultura viene ripudiata e combattuta come fosse il colera.
Inutile dire quindi che, quando una cosa bieca e becera come il circo approdò nel campo da calcio del paese, tutti i paesani furono colti da profonda eccitazione. 
Vuoi mettere che divertimento, cara Zia Assuntina, vedere un imbecille che frusta un povero animale per farlo correre in cerchio?

Comunque.

Nottetempo, io e i miei amichetti scugnizzi, piccoli gratta di paese, ci mettiamo a spiare le grandi gabbie e i tendoni del circo accampato. La situazione era tetra e surreale, aiutata dal fatto che il campo da calcio di Colliano ha un particolare: esso infatti non è ricoperto di erba, come i campi comuni, no.

È una gigantesca, spaventosa distesa di terra nera e cenere, non dissimile dalle lande di Mordor.

Subito io e i miei amichetti adocchiamo la gabbia dove un gigantesco bisonte americano stava provando a prendere sonno.
Ora voi chiedetevi: cosa fai se hai di fronte una tonnellata di ossa e muscoli, una bestia che potrebbe aprire in due una Jeep con una testata?

Esatto.

Gli tiri dei sassolini.

Al secondo sassolino la bestia muggisce.
Al quarto sassolino inizia a scalciare e ad agitare la grande testa.
Al decimo sassolino il bisonte lancia un sonoro muggito e carica la porta della gabbia.
Le luci si iniziano ad accendere e le prime urla dei domatori riempiono l’aria.
Poi, l’imprevisto. E il motivo per cui questo episodio entra a pieno titolo in questa rubrica: la gabbia si apre, crollando sotto i potenti colpi dell’animale.

IL PANICO.

Immaginate me, delicato bambino di sette anni, fino ad allora cullato in un mondo fatato di libri e tartarughe ninja, trovarsi di fronte ad un bisonte maschio adulto.

Io e gli altri diventiamo bianchi in volto e fuggiamo, raggiungendo la velocità delle antilopi e muovendoci con i loro stessi, caratteristici salti.

I domatori escono di tutta fretta lanciando all’animale dardi soporiferi e corde attorno al collo.

La notte, tra i vapori della febbre che mi colpì, sognai più o meno questo:




Solo sostituite al rinoceronte un bisonte.


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