martedì 6 maggio 2014

SPAVENTI IMPORTANTI # 7: L'INCIDENTE CON IL PITONE




Che non è il titolo di un film porno, ve l’assicuro. Il pitone in questione era vero. Ed era vivo.

La mia ex possedeva un pitone reale di circa un metro e venti. Era un animale veramente affascinante.
Sono sempre stato un grande fan dei rettili in generale e, ve lo assicuro, ne avrei volentieri ospitato uno in casa. L’unico problema è che mia madre, piuttosto che avere un serpente in casa, mi avrebbe comodamente venduto al mercato nero degli organi.
Quindi mi sono dovuto accontentare di godere dei rettili altrui. Akira (così si chiamava il pitone della mia ex) era splendida. Sinuosa, lucente, con quegli occhi bui e brillanti. Le davamo da mangiare topi vivi che lei stritolava fulminea sotto i nostri occhi.
Un bel giorno me ne sto sul divano con il pitone addosso. Succedeva spesso che la facevamo uscire dalla teca per farle sgranchire le gambe (ah ah). Akira inizia ad arrampicarsi addosso, attorcigliandosi attorno alle braccia fino a raggiungere il collo.
Compie un paio di giri e io, un attimo a disagio con un metro e venti di muscoli attorno alla gola, allungo una mano per staccarla. Lei stringe. 

E stringe forte.

Provo a gridare ma lei stringe più e il mio grido è muto.
Non posso respirare.
Sento il panico avvilupparmi come un rampicante.
La mia ex è di spalle e io non posso farmi sentire. Allungo quindi una mano e gli tiro la manica.

Lei si gira e per poco non sviene vedendo questo:



La mia ex allunga una mano e il pitone, tranquillizzato dall’odore rassicurante della padrona, lascia lentamente la presa.
Io torno a respirare.

Da allora, inutile dirlo, i serpenti mi piacciono, ma con le dovute precauzioni. Mi sta bene che mi striscino addosso. 

Ma che se ne stiamo lontani dal collo.

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