martedì 4 febbraio 2014

PERCHÈ VIVERE A LONDRA? UNA LISTA RAGIONATA

Perché Londra è una città in cui vale la pena vivere?
È una domanda, devo dire, abbastanza complessa. Anche all'ombra dei due anni (due anni, Cristo!) che ormai ho condiviso con questa città.

I primi contatti con Londra avvennero, come molti sapranno, tramite le pagine di Dylan Dog. Mi affascinò da subito quella città enorme, bagnata, scintillante. Eppure così legata ad un gusto deliziosamente vintage. Mi affascinava come Nicola Mari, uno dei miei disegnatori preferiti, la riempiva con tenebre di china nera.

La vidi di persona, finalmente, nel Febbraio del 2011. Rimasi sconvolto. Londra non è una città. È una gigantesca, ruggente fucina in cui si amalgamano giornalmente routine, eccezionale, delitto e sorrisi. E pianti, e furti, e quadri, e punk. 
E puttane e gang e pinte e pulp e vapore e pioggia.

E pietra.
E legno.

E leggenda.
 
Incessante, tutto il giorno, tutti i giorni.

Questa fu la prima cosa che davvero mi sconvolse. La sua polivalenza. Il suo avere mille facce che coesistono. Il suo continuo respirare con polmoni di vetro e acciaio, ruggendo al cielo la sua grandezza.
Il Mattia abituato alla suo tranquillo casolare adagiato sulle colline perugine si innamorò segretamente di quei ritmi sincopati. Di quell'incertezza, di quelle giornate sbattute tra una metropolitana, un lavoro x e un qualcosa di incredibile che aspettava te e te solo, proprio dietro l'angolo. Sempre. Ad ogni ora.
Poi, per carità, i suoi lati negativi ce li ha. Dalle giornate che durano mediamente 8 ore e mezza al tempo lugubre, dai ritmi devastanti al fatto che non incontrerete mai persona più odiosa di una femmina inglese maleducata. MAI.

Comunque Londra rimane, oltre la città più cara d'Europa, una miniera d'oro di personaggi, eventi e sorprese inaspettate. Pronti per la listona in ordine casuale? Si va? Si va:
1) un tizio sulla metro che mangiava uno yogurt, ma da quello stesso yogurt era terrorizzato.
2) una tizia che ordina da mangiare alla cassa di un ristorante vestita da mucca
3) un tizio di colore che durante una rissa stacca a mani nude un tubo da un muro per poter meglio colpire l'avversario.
4) una giapponese alla Tate Modern vestita con un completo giacca maschile / pantaloni maschili con pattern persiano rococò, che ben si accostava al suo papillon giallo e alla sua borsa di lattice blu elettrico.
5) scoiattoli che attaccano persone.
6) per l'uscita di Expendables 2, parcheggiato in una via davanti a un locale, c'era un carro armato.
7) un vecchio che alle nove di mattina di un gelido giorno di marzo era seduto fuori al pub “The Toll Gate” in manichette e si era già scolato tre pinte di birra scura.
8) un tizio truccato da zombie sulla metropolitana (truccato professionalmente da zombie, intendo) e perdutamente ubriaco. Emetteva quindi versi da zombie e sbavava dalla bocca.
9) una ragazza vestita con abito da sera, bellissima, che d’improvviso vomita in mezzo a cinquanta persone sulla metro.
10) ad un tavolo del sopracitato Toll Gate, riuniti in silenzio, un vecchio vestito da pirata con una benda sull’occhio, un uomo di colore attempato e i denti d’oro e un vecchio grassissimo che dormiva appoggiato al bicchiere vuoto dell’ottava pinta.
11) un nano di colore vestito da negromante che mi ferma e mi invita ad entrare in un negozio di articoli vodoo e vestiti per halloween. Ho rifiutato.
12) un russo gigantesco che si aggira per Turnpike Lane. Quest'uomo è gigantesco, coperto di tatuaggi da galera russa dalla testa ai piedi, il volto sfigurato da un orrenda cicatrice e gli occhi con l’iride bianca e il resto nero. Questa pratica barbara consiste nell’iniezione di inchiostro nella parte bianca dell’occhio, un’operazione che una volte su due si conclude con la cecità parziale o totale. Non voglio sapere dove sia stata eseguita, perché, e con quali standard igienici.
13) un tizio vestito da renna Rudolph che cantava canzoni natalizie in mezzo alla strada. E aveva un'ottima voce soul.
14) un tizio di colore vestito dannatamente anni settanta con giacca e a torso nudo, completo di denti d’oro e catene al collo dello stesso materiale. Andava in giro dalle parti di Portobello e tutta la gente gli faceva cenni di saluto e di rispetto. Lui sorrideva e abbracciava molte donne.

La lista è riduttiva e incompleta. Ma crescerà e l’aggiornerò.

Oh, se l’aggiornerò...









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