Come al solito, scriverò in prima persona solo e soltanto per aiutare me, scrittore da quattro soldi, a meglio immedesimarmi nel personaggio di Piero. Altrimenti scrivo solo schifezze piene di noia. Non perché io sia Piero, sia chiaro, che su internet è un attimo che ti prendono sul serio.
Insomma me ne stavo tranquillo sulla cassa quando entrano due esemplari femminili di una delle numerose categorie di clienti che ho imparato ad odiare: i cinesi.
Innanzitutto erano entrambe vestite come un David Bowie sotto agenti psicotropi. Un incubo stilistico ed estetico senza precedenti: al loro ingresso nel locale, otto stilisti in giro per il mondo sono morti previo sanguinamento dalle orecchie.
Insomma, come di rito, le chiesi quanto piccante volevano le loro ali di pollo. Da Pollo's abbiamo cinque graduazioni di piccantezza: blanda, piccantina, media, hot ed extra hot.
E quelle mi guardano con i loro sorrisi a cento sedici denti e mi rispondono: “molto hot”
“Che significa extra hot, si?” Chiedo io, senza sapere a cosa stavo andando in contro.
E quelle: “eh. Eh. Molto hot.”
“Scusate, molto hot non esiste, facciamo extra hot?”
“Eh. Molto hot.”
Apparve Mohsen, il mio Maestro, in visione. Mi guardava bonario, scuotendo la testa.
“Tu sei superiore. Controlla la tua ira. Questi due immondi rifiuti meritano il fuoco eterno ma tu non puoi aggredirle, perderesti il lavoro.” , mi diceva.
Allora io, forte dei consigli del buon Mohsen, presi un grande respiro e chiesi di nuovo ai due mostri quanto piccante volevano le loro stramaledette ali di pollo, se hot o extra hot.
Quando mi risposero con grande entusiasmo molto hot, la palpebra inferiore dell'occhio sinistro iniziò a tremare, tipico segno che sto cedendo all'ira più bieca.
Afferrai il menù e glielo aprii davanti alla faccia.
“Gentili signore, qui c'è scritto, come potete ben vedere, HOT oppure EXTRA HOT. Quale delle due volete? Posso solo inserire nel sistema Hot o Extra Hot. Non posso inserire molto hot. Quindi non chiedetemi più molto hot.
Le due cinesi continuavano a sorridere, si guardarono per un attimo attraverso gli occhi a fessura, e poi:
“Molto Hot”.
Bestemmiai. Forte, secco, in barba ai possibili avventori italiani in quel momento presenti nel locale. Nella cassa premetti il bottone con su scritto extra hot e conclusi la discussione con un “graziemillearrivedercidovetemorìgonfie”.
Corsi nella stanza frigorifera e mi ci chiusi dentro un attimo. Ad occhi chiusi mi godetti l'aria gelida che entrava nei polmoni, come linfa nuova.
Mohsen riapparve.
“Ti potevi risparmiare la bestemmia, Piero.”
“Mi perdoni, Maestro. Ma quelle due mi hanno fatto uscire fuori dai gangheri. Guardi il mio occhio, trema ancora.”
La visione del Maestro scomparve in un flash e io mi ritrovai faccia a faccia con uno dei manager del ristorante.
“Piero hai servito tu le due cinesi al tavolo 16?”
“Si perché?”
“Dicono che il pollo è troppo piccante.”
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