giovedì 12 dicembre 2013

LA PATRIA DELL'EDUCAZIONE

La prima cosa che ho capito, appena arrivato in terra anglofona, è che l'Inghilterra NON è la terra dell'educazione. Non parlo degli anziani ovviamente, di quelle deliziose vecchiette con cappelli ricoperti di pettirossi impagliati che ti sorridono e ti mormorano "good lad" mentre gli versi il the. Parlo delle nuove generazioni. Di quei ragazzetti che si sono ritrovati manager a ventidue anni e che, forti di spostarsi con una BMW sotto il culo, si sentono i principini de sto cazzo (principini de sto cazzo è un termine tecnico riconosciuto dall'Accademia della Crusca, lo giuro sulla testa dei ragazzetti che si sono ritrovati manager a ventidue anni).
Oppure, e qui calino le luci e il maestro Beppe Vessicchio esegua una musica solenne, le ragazze inglesi. Quegli involucri atti a contenere tutto quello che odio delle ragazze. Credevo di aver visto il picco della volgarità il sabato sera nei locali perugini, ma era la punta dell'iceberg. Era come quei cazzo di pesci degli abissi, quegli aborti di madre natura che ti attirano con quei disgustosi filamenti che tu, pesce, pensi che sia un verme e invece è parte del corpo dell'immondo predatore, e finisci ammazzato. Che ne sapevo io di trovarmi, a 1300 km di distanza, in una situazione da suicidio? Perché sta cosa non è uscita fuori sui giornali? Perché l'esercito del buon gusto non ha nuclearizzato la capitale inglese, purificandola da queste rumorose, iper truccate, volgarissime cagne?

Dio solo sa quel che provo nel vederle girovagare per le strade, perdutamente ubriache ( non scordiamoci mai che l'Inghilterra è una nazione fondata sugli alcolici e sul paracetamolo ) a sbraitare come squallide oche, la pelle livida dal freddo, gli occhi lucidi di chi non è in se, sguaiate e inopportune come solo le donne molto volgari sanno essere.
 Ora io mi chiedo: vivete in un luogo che d'inverno vi regala temperature attorno ai dieci gradi sotto lo zero, e vi becco a starnazzare gonfie di acquavite (da notare il potere evocativo della parola acquavite) e, forti della vostra ubriachezza, con vestitini estivi di tulle a schiena scoperta e SCALZE. BUON DIO, SCALZE! Camminare a piedi nudi per Londra significa contrarre quelle malattie dai nomi esotici e oramai dimenticate. Quelle di cui, per intenderci, i pittori e i poeti dell'Ottocento si divertivano a morire. Tipo il Mal di Francia. O la Febbre Spagnola.

La loro controparte maschile veste decisamente con più gusto, preferendo ai vestiti zebrati i completi di un qualche stilista da duemila biliardi di dollari. Profumati come una puttana parigina, se ne vanno in giro con la fronte corrucciata, quell'espressione di chi è talmente stronzo dall'essere infastidito dalla sua stessa stronzaggine. Di chi dirige con ferma mano molti sottoposti, arricchendo un'azienda X a discapito di qualche disgraziato. Ecco, questi signori sono irritati da qualsiasi cosa. Dalle code (come osano i comuni villici frapporsi tra loro, divinità in terra, e il rapido raggiungimento dei loro obiettivi?) ai camerieri che gli negano lo sconto, come se lavorare per un'azienda X ti dia diritto a ricevere privilegi universali, dalla tassa sulla prima casa al teatro gratis.
E quando gli fai notare che no, lavorare per dfvihdfukhgiudfhgiudhr Ltd non ti da il diritto ad un 20% di sconto, quelli strabuzzano gli occhi, dicendo sempre la stessa frase: " Ma lo ricevo sempre! "
Dopo averli sbugiardati davanti a tutti, dimostrandogli che mai e poi mai il ristorante Y ha offerto sconti del genere, i signorotti in questione decidono di pagare il prezzo pieno, lanciando i soldi sul bancone e distogliendo lo sguardo, dimostrando al mondo che loro guadagnano cifre a quattro zeri ogni mese, e che non si abbassano ad elemosinare uno sconto che non gli serve. Abbandonano il negozio rimuginando rabbia e lanciando orribili anatemi, sparendo tra le vie affollate in una nuvola di Chanel de Putain, noto profumo per sottosviluppati.


Quindi, bambini miei, la prossima volta che qualcuno vi prova a convincere che l'Inghilterra è il paradiso dei beneducati, voi reagirete così:



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