sabato 14 dicembre 2013

IL MISTERIOSO CASO DEL BASILICO MORTO

Sono sempre stato un pollice verde. Fin dalla tenera età bastava che accogliessi una pianta X tra le mura domestiche e questa giovava di un innaturale lunga vita, come Gollum corrotto dall'anello.
Alle piante do tutto l'amore che nego agli esseri umani. Le piante sono belle, danno sensazione di pulito e di fresco, non rompono le palle, non hanno sbalzi di umore, non sono presuntuose. Le piante, con ogni probabilità, ci riconciliano segretamente a quella parte più atavica che teniamo nascosta. Quell'uomo primitivo che dalle piante, moltissimi secoli fa, traeva nutrimento, cura e riparo.
E, poesia a parte, le piante se magnano.

Sono un grande appassionato di cucina (e quindi grande mangiatore), quindi potete immaginare come vegetali, frutti, erbe officinali ed aromatiche mi siano care.

Sono state effettivamente la prima cosa che ho acquistato una volta trasferitomi a casa nuova, qui nella pulp, pericolosissima Wood Green.

Basilico, timo, rosmarino, menta e prezzemolo. Tutte belle impilate in vasi di terracotta, a sfidare le intemperie londinesi nel mio giardino. Solo che, dopo breve tempo, ecco arrivare le fottute lumache. Le schifose, bavosissime, gioiadeifrancesi lumache. Ho salvato il mio basilico in extremis, portandolo dentro casa e sacrificando come monito le ultime lumache che vi ho trovato attaccate in un rituale abbastanza crudo a base di sale fino e orribili bestemmie.

Insomma, sembrava che il mio basilico fosse salvo. Sennonché, un bel giorno, una muffa sottile come un presagio inizia a ricoprire il terreno del vaso, e il mio basilico inizia ad appassire, a marcire, a decomporsi.

Terrorizzato da quel film horror domestico, potete immaginare il mio stupore quando ho visto spuntare, in quella immonda cloaca di spore, dei boccioli. Oscenamente verdi. Tanti.
In rapidissima crescita verso il soffitto. Quando ormai avevano raggiunto l'altezza di un pastore tedesco, decisi di estrarre una di queste piante per esaminarla, per capire quale maledizione indiana mi avesse colpito, distruggendo il basilico a me tanto caro.

Erano cipolle. Delle cazzo di cipolle. Enormi, quelle da supermercato. Manco quelle selvatiche, non cipollotti. Delle cazzo di cipolle giganti.

M'hanno ammazzato 'r basilico mio, st'infami. Quello era tanto bbono, se ne stava pe cazzi sua tutto 'r giorno. 

Me l'hanno ammazzato, me l'hanno.

(Ecco come appare il vaso del basilico dopo la maledizione azteca. Non fate caso alla bandiera canadese).


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