lunedì 16 agosto 2010

LA MALEDIZIONE DI KOMODO


E' successo di nuovo. Ero a Rocca Sinibalda. Dalla mia ragazza. C'era Sky. Dava bei film.
Iron Man.
Anamorph (con un ottimo Willem DaFoe).
Poi, sulla guida tv, un titolo mi trafisse il cuore come la Lancia di Longino: La Maledizione di Komodo.
Non seppi resistere. Fu più forte di me. Il dito scivolò languido sul tasto "OK".
Il film è bellissimo. La trama inedita: i cattivissimi militari fanno esperimenti sull'animale di turno (il varano di komodo) per usarlo come arma specialissima.
Nel gruppo che deve fronteggiare le ire della bestia fuori controllo ci sono (udite udite): il muscoloso macho, la bionda idiota, il grassone dal pugno di ferro, il furbacchione, il simpatico e due tipe con le tette.
WOW!
Non riuscivo a cambiare canale, ero completamente rapito.
Il varanone era in computer graphica, una robaccia zozza fatta con paint, probabilmente. Un fantoccione di plastica che si agitava come il tirannosaurus rex quello che uscì dopo Jurassic Park, quello che camminava, che aveva le rotelle sotto le zampe. Quello col telecomando.
I tizi aggrottano le sopracciglia, urlano roba tipo "merda" e "cazzo", sparano con i loro fucilini da soft air, spari finti annessi, di quelli che si fanno con Vision Lab.
L'animalone arranca meccanico verso la bionda tettuta di turno, che strilla come una scrofa.
Se la ingoia in una delle scene più brutte della storia del cinema, con il macho molto arrabbiato perchè voleva sbattersela, la tipa.
I dialoghi erano da antologia, roba che io scrivevo roba simile con il mio amico Franz, in quarta elementare, quando facevamo un fumetto su un ometto fatto di stecchi a cui ne capitavano di tutte i colori, e lui diceva merda e cazzo.

La mia ragazza, dal bagno, mi urlava: "Oh! Togli 'sta roba!"
Ma io nulla. Ero pietrificato.

Gran Film.

Hanno detto un sacco di volte "merda" e "cazzo".

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