sabato 21 dicembre 2013

LO SCHIFOSO CICCIONE DI RUSSEL SQUARE

Bene. Io se c'è una cosa che davvero non sopporto sono i maleducati. E non lo dico con il fare del nonno che guarda i lavori stradali, ma con chi sostiene la seguente equazione: ti tratto male = mi sento più forte di te = te non vali un cazzo. Bene, caro maleducato di turno, magari sei tu, dalla tua infima bassezza, o essere innominabile destinato alla rovina, a non valere un cazzo.
Magari proprio tu, con la tua miserabile condotta, ti sei appena aggiudicato un futuro fatto di rinunce e insoddisfazioni lavorative e umane.

Rappresentante di spicco di questa categoria di debosciati votati alla mediocrità troviamo il ciccione, ripugnante impiegato della metro che se ne sta spesso appollaiato mollemente alla stazione di Russel Square. Egli, dall'alto dei suoi duecento chili (giuro che somiglia a Huell di Breaking Bad), non ha nulla di meglio da fare, quando la metro sta per chiudere e i treni vanno in una sola direzione, che URLARTI in che direzione vai. URLARTI, badate.
Ora, in una nazione in cui anche per litigare si comincia la frase con "excuse me Sir", proprio non ti puoi permettere, o ributtante ippopotamo, di urlare un secco e becero "WHERE ARE YOU GOING???", come se mi fossi intrufolato nel Louvre a notte fonda con l'intento di scrivere sulla Gioconda "Viva i Puffi".

Come se fossi un ladro, un teppista, un criminale.

E, quando forte della mia educazione rispondo a te, schifoso tricheco meritevole solo di sventure, in che direzione vado, tu mi rispondi. Contrai il grasso corporeo affinché da quella cloaca che chiami bocca esca un disarticolato "thanks", che a Londra thanks te lo dicono pure i tappeti se ti ci pulisci i piedi sopra. Non te ne stai zitto, domandandoti se spenderai lo stipendio di questo mese in Big Mac o McRoyal Deluxe.

Ecco il piano: dovete sapere che l'uscita di emergenza di Russel Square altro non è che una gigantesca rampa di scale a chiocciola composta da 175 gradini. Uscita di sicurezza dalla quale il ciccione sopracitato si tiene ben lontano, conscio del forte rischio di rimanere incastrato tra le strette pareti. Ora, quello che intendo fare dopo l'ennesimo "WHERE ARE YOU GOING" è questo: Acquistare ad un qualsiasi McDonald un hamburger. Friggerlo nello strutto e caramellarlo nello zucchero di canna. Lo snack stronca fegato che ne deriverà sarà un boccone tanto invitante da accecare il buonsenso dello schifoso trippone. Posizionerò il panino in cima alle scale di emergenza. Il balenottero, muggendo, si lancerà verso l'agognato pasto trottando come trottano le mucche vogliose di fieno, ed è lì che il nostro rimarrà bloccato tra le mura inclementi. Continuerà a strillare come un porco al macello, proprio mentre l'ora di punta si avvicina e gli inglesi, terrorizzati di far tardi al lavoro e quindi di fallire nella la loro unica ragione di vita (oltre alla birra e al paracetamolo), si incanaleranno nella tortuosa rampa d'emergenza, agognando già la loro comoda sedia di ufficio. Come dinamiche della scena, immaginatevi la ridicola, fintissima sequenza dei dinosauri che scappano sul King Kong di Jackson. Il ciccione strilla, strilla e suda grasso già confezionato e pronto alla vendita. Strilla che Dio la manda, conscio della sua prossima, pirotecnica fine. E infatti così scompare il nostro maleducato, corpulento eroe: esplodendo sotto la pressione di un migliaio di suoi compatrioti, accecati dal ritardo e dall'ansia.


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