mercoledì 16 giugno 2010

ROBA DA CINEMA

Andare al cinema è uno dei più autentici e sinceri tra i piaceri che ci sono rimasti. Il cinema quello un po fuori mano, con le poltrone rosse, con la tenda strappata. Quello che sa ancora di fumo, e la polvere lo avvolge come un presagio. Oppure (a seconda dei gusti) la multisala spaccona, fracassona, con il superschermo e il superimpiantoaudio. Tutti noi abbiamo splendidi ricordi di quei luoghi che hanno impresso i film della nostra vita sulla pelle come marchi a fuoco. Che ci hanno fatto piangere, ridere, spaventare. E incazzare.

Si perché non so voi, ma io ai cinema ho rimediato delle sonore dosi di rabbia.

1) Il bambino, quello che appena scappa fuori Gollum nella scena si mette a piangere e non la smette per tutta la durata del film (166 minuti). Cara madre ignota, se sai che nel Signore degli Anelli la cosa più gentile che potrà vedere tuo figlio è un cranio trafitto da una freccia, non ce lo portare. Non se ha due anni.

2) Il gruppo di ragazzotti beceri, menti mediocri e sgombre dai problemi, magari annebbiate dall'alcol.

RIDONO.

RIDONO CHE DIO LA MANDA.

Muore il protagonista. Ridono. C'è una scena di sesso. Ridono. C'è una scena di ballo. Ridono. C'è l'intervallo. Ridono. Tornano a casa. Ridono. Trascinano la loro triste vita tra amplessi conquistati e arrampicate sociali. Ridono. Invecchiano tra l'indifferenza delle nuove covate. Ridono. Muoiono. Ridono.

3) La coppietta. Se siete fortunati beccate i pomicioni e male che va vi guardate il film con il sottofondo di un amplesso come soundtrack. Altrimenti beccate la coppia con Lei che è una vacca ignorante e passa tutto il film a fare domande a Lui, che vorrebbe mutilarla con una scimitarra.

"Ma quello non era morto?"
"Evidentemente no, amore."
"Ma ora che succede?"
"Guarda il film, tesoro. Lo capisci dal film."
"Ma perché su internet ho letto che lui moriva e invece è ancora vivo?"
"Perché il film non è ancora finito, immonda troia. E me lo hai rovinato, squallido insaccato con fondotinta da un euro. Possa la vita riservarti esperienze squallide. Possa tu non cogliere mai il lato bello delle cose! MUORI!"

4) I Mangiatori. Sono creature fantasy che hanno bisogno di mangiare pop corn per sopravvivere. E lo devono fare rumorosamente, affinché la divinità che li ha puniti li possa sentire. Quando hanno finito il loro pasto, tirano una sonora sorsata alla loro pepsi e si allontanano su un tappeto di briciole scricchiolanti.

5) Quelli che pretendono il posto anche quando è inutile: Una volta, appena entrato in sala, ero praticamente solo. Un vecchio si era seduto in prima fila (probabilmente ad aspettare l'Oscura Mietitrice), e una coppia di quindicenni in fondo a tutto.
Fine. Tutti gli altri posti (più o meno 300) erano liberi. Allora io che faccio? Quello che un'altra qualsiasi persona normale avrebbe fatto: Mi sono scelto il più comodo fra i posti centrali.
Poco prima dell'inizio della pellicola entra zoppicando un uomo sulla quarantina. Scruta il biglietto. Si guarda attorno. Mi guarda.
Si avvicina verso di me con passo altilenante.
"Mi scusi, questo posto è il mio."
Io, attonito, mi sono guardato attorno.

Come è andata:
"Oh, mi scusi!" e mi sono spostato una fila più in basso.

Come sarebbe dovuta andare:
"Oh, mi scusi!" e l'avrei colpito con il palmo della mano alla base del naso, facendogli rientrare la cartilagine fin su al cervello. Poi l'avrei mangiato rumorosamente, ridendo.
Amo la pepsi.

1 commento:

  1. A tal proposito, voglio condire questo post con un mio particolare aneddoto successomi in quel di Terni. Era una serata bellissima, eravamo con tanti amici, tutti eccitati, a vedere Indiana Jones e il Regno dei Teschi di Cristallo. Ora, il film poteva non essere all'altezza degli originali, magari lasciava un pò l'amaro in bocca a chi era cresciuto guardando le gesta del dottor Jones, ma era pur sempre il quarto episodio di una pietra miliare del cinema! Orbene.

    Nella fila dietro di noi, esattamente dietro di me, c'era una cicciona orrenda. Una vacca di dimensioni spropositate che dall'inizio alla fine del film non ha fatto che una cosa: ridere. E rideva per cosa che, badate bene, NON facevano ridere!!!

    "Reggiti, nababbo!"
    Whahhehwhahwh-coke-hahahw l'ha chiamato nababbo!!!

    Strillava la pachidermessa.

    "Indy, salta!!!"
    Whawanaganahahahaha-è caduto-whurburgawhaha!!!

    Urlava la scrofa.

    Accanto alla sua mole imponente, il ragazzo (sicuramente un provetto speleologo, vista la perigliosità di un amplesso con la donna) sedeva zitto fissando un punto davanti a se desiderando che tutto finisse al più presto.

    Io ho aspettato venti anni questo film, bello meno che sia, e quell'aborto di babirussa me l'ha rovinato.

    Possa la sua caverna crollare sul malcapitato amante.

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